Gli estratti si preparano a partire da droghe essiccate o da droghe fresche.Gli estratti da droghe essiccate sono gli estratti presenti nella nostra Farmacopea Ufficiale e nella maggior parte dei medicinali e integratori  allopatici in commercio. Le droghe nell’essiccamento alterano inevitabilmente parte dei loro principi attivi ma, l’assenza d’acqua nei vegetali essiccati, riduce in essi la carica batterica e permette generalmente l’uso di solventi estrattivi a più basso contenuto d’alcool e quindi meno denaturanti. Oggi la maggior parte degli estratti da droghe essiccate si preparano con alcool a soli 20 gradi (alcool etilico 20parti/acqua depurata 80 parti). Le specifiche di estrazione sono comunque sempre  riconducibili e monografie specifiche.

Gli estratti da droghe fresche sono gli estratti presenti nelle Farmacopee Omeopatiche e sono preferiti in diverse scuole fitoterapiche (come quella francese) preconizzando la conservazione dell’intero complesso fitoterapico. Partendo da vegetali non essiccati si ottengono estratti inevitabilmente meno concentrati degli estratti di cui sopra ed inoltre non subendo il processo dell’essiccamento non sottopongono a pericoli di alterazione i principi attivi dei vegetali. Di contro l’alcool adoperato come solvente estrattivo deve essere generalmente  a titolo più alto per abbattere la carica batterica e conferire al prodotto stabilità microbiologica. L’alcool più concentrato (50-80 gradi) ha ovviamente maggior potere denaturante sui principi attivi.  Le specifiche di estrazione sono comunque sempre  riconducibili e monografie specifiche.

Estratti ottenuti a partire da vegetali essiccati

Estratti fluidi: rapporto estratto/droga sempre 1:1
Ad un grammo d’estratto corrispondono i principi attivi contenuti in 1 grammo di vegetale essiccato. Solvente estrattivo: etanolo 20-70 gradi. Sono adoperati nella preparazione di gocce per uso orale e preparati per uso topico.
Tinture: rapporto estratto/droga solitamente 5:1
Ad 1 grammo di tintura corrispondono i principi attivi contenuti in 0,25 grammi di vegetale essiccato. Solvente estrattivo 20-70 gradi. Si preparano a partire dagli estratti fluidi o per macerazione.
Sono adoperate nella preparazione di gocce per uso orale e preparati per uso topico.
(Forma farmaceutica in disuso)
Estratti secchi: rapporto estratto/droga variabile da 1:3 a 1:10 e anche molto di più.
Nel caso di un estratto 1:5 ad 1 grammo di estratto corrispondono i principi attivi contenuti in 5 grammi di vegetale essiccato. Solvente estrattivo Etanolo 20-70 gradi. Sono ridotti a polvere per essiccamento. I più affidabili sono quelli prodotti per nebulizzazione col sistema Spray-Drying (estratti secchi nebulizzati) in cui l’estratto è nebulizzato in corrente di vapore ad alta temperatura. Il brevissimo tempo di contatto fra l’estratto e il  vapore provoca l’essiccamento istantaneo senza danneggiare i principi attivi. Sono estratti molto concentrati e sono adoperati nella preparazione di capsule, compresse e prodotti per uso topico.
Estratti Molli: rapporto estratto/droga solitamente 2:1. Di consistenza intermedia tra fluidi e secchi. Adoperati principalmente nella preparazione di pillole, supposte e di prodotti per uso topico.
(Forma farmaceutica in disuso)
Estratti Glicolici: rapporto droga/estratto solitamente 2/3:1. Ad 1 grammo di estratto corrispondono i principi attivi contenuti in 2/3 grammi di vegetale essiccato. Il solvente estrattivo é il Glicole Propilenico. Adoperati principalmente nei prodotti per uso topico ed in cosmesi.

Estratti ottenuti a partire da vegetali freschi

Tinture Madri:rapporto estratto/droga solitamente 10:1.
Ad 1 grammo di estratto corrispondono i principi attivi contenuti in 100 mg di vegetale essiccato. Sono estratti adoperati nella preparazione di gocce, e di preparati per uso topico.

Macerati Glicerinati:rapporto estratto/droga solitamente 20:1. Ad 1 grammo di estratto corrispondono i principi attivi contenuti in 100 mg di vegetale essiccato. Il solvente estrattivo é la glicerina. Le parti dei vegetali dai cui si ricavano questi estratti sono: le gemme, i giovani getti, le giovani radici, la scorza delle radici e la corteccia. Sono adoperati nella preparazione di gocce per uso orale.

Le cosidette Polveri, invece, meritano un discorso a parte perchè non si possono considerare degli estratti in quanto sono parti di vegetale (radici, fiori, foglie frutti, etc.) finemente polverizzate per poter essere agevolmente impiegate nella produzione di capsule o compresse.

Da questa breve spiegazione si capisce che per ottenere un giusto ed opportuno effetto terapeutico da un principio attivo vegetale è molto importante variare la posologia in base alla scelta dell’estratto e della forma farmaceutica in cui esso è presente (capsule, sciroppi, gocce, pomate, etc.).

Per questo è indispensabile l’aiuto del Medico o del Farmacista.Ricordare che se si è in terapia anticoagulante: 

  • Ginko, China, Iperico, Aglio, Tamarindo, Salice bianco, Salvia, Spirea Ulmaria e Borragine potenziano l’effetto degli anticoagulanti.
  • Passiflora, Verbena, Ginepro e Ginseng diminuiscono l’effetto degli anticoagulanti.

La qualità dei fitoterapici e’ di enorme importanza.

Mentre in un farmaco di sintesi è rarissimo riscontrare la presenza di inquinanti tossici, la cosa è purtroppo molto più frequente nei fitoterapici. Viviamo in un mondo globalizzato e nel nostro Paese arrivano vegetali da ogni parte del pianeta, anche da zone altamente inquinate da radioattività, metalli pesanti, pesticidi e diserbanti. A volte si riscontrano anche residui di solventi (es. Metanolo) tossici o frodi per aggiunta di farmaci di sintesi come Cortisonici, Sildenafil, Statine, Testosterone, ormoni vari, etc. Sul sito web di Farmacovigilanza sono annotati diversi casi di intossicazione anche gravi. È importante che i vari operatori del settore, nella produzione degli estratti, nei controlli e nelle produzioni dei fitofarmaci, seguano procedure ufficiali e certificate.

a cura del dott. Ettore Brunello Florio