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Lista di precauzioni in fitoterapia

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Fitoterapia: Precauzioni 
Note tossicologiche ricavate da:
Pro-Pharmacopoeia (pubblicazione della 
Farmacopea U.)
Murari – Colalongo: Formulario Pratico di Fitoterapia

Farmacovigilanza: vigilanza sui prodotti naturali

Il luogo comune ” se è naturale non fa male” è spesso vero ma non può divenire una regola.

È sbagliato credere che l’uso dei fitoterapici non sia esente da rischi. Prima di assumere qualsiasi fitoterapico è auspicabile il consiglio del medico o del farmacista.

Riportiamo alcune precauzioni che è buona norma tenere presenti in fitoterapia.
  • Agnocasto: può interferire con la “pillola” anticoncezionale, farmaci per la cura del Parkinson e antipsicotici.
  • Aglio: può interferire con i farmaci antiretrovirali (saquinavir, inibitori delle proteasi e della trascrittasi inversa), abbassandone le concentrazioni ematiche. Può interferire con il warfarin aumentantodene l’effetto anticoagulante.
  • Aloe: adoperare con molte cautela in gravidanza. Durante terapie a lungo termine, può instaurarsi debolezza muscolare dovuta ad ipokalemia.
  • Angelica Archangelica: potrebbe contenere furocumarine fotosensibilizzanti. Avvertire il paziente di non sottoporsi a lunghe ed intense esposizioni solari o a trattamenti con lampade UVA. Controindicata in pazienti con sindromi nervose eccitatorie ed in allergopatici.
  • Angelica Sinensis: Può interferire con il warfarin aumentandone l’effetto anticoagulante. E’ fotosensibilizzante.
  • Artemisia: evitare la prescrizione in pazienti allergici alle Asteraceae.
  • Anice Verde: controindicato nelle dispepsie o coliche conseguenti ad irritazione delle mucose e in concomitanza con terapie ormonali a causa del potenziale estrogenico.
  • Artiglio del Diavolo: l’assunzione di decotto, molto amaro, può dar luogo ad effetto lassativo.
  • Asparago: controindicato nell’insufficienza renale grave.
  • Assenzio amaro o Maggiore: è eccitante e quindi controindicato in pazienti con sindromi nervose eccitatorie ed in stati infiammatori dell’apparato digerente.
  • Belladonna: pianta molto tossica in tutte le sue parti. Va adoperata sotto attento controllo medico.
  • Berberis: controindicata nelle epatopatie.
  • Bioflavonoidi: controindicati in gravidanza.
  • Bromelina: Può interferire con il warfarin e gli anticoagulanti aumentandone l’effetto.
  • Cascara: adoperare con molta cautela in gravidanza. Durante terapie a lungo termine, può instaurarsi debolezza muscolare dovuta ad ipokaliemia. Non assumere per periodi eccessivamente protratti.
  • Cimicifuga Racemosa: può indurre danni al fegato e contiene Ac.Salicilico. Controindicata negli epatopatici e nei soggetti allergici all’Aspirina.
  • Citrus Aurantium: potrebbe contenere furocumarine fotosensibilizzanti. Avvertire il paziente di non sottoporsi a lunghe ed intense esposizioni solari o a trattamenti con lampade UVA.
  • Curcuma: i pazienti che assumono Digossina e Ciclosporina devono evitare di assumere alte dosi di Curcuma.
  • Edera Rampicante: i frutti sono velenosi e particolarmente pericolosi per i bambini.
  • Fieno Greco: interferisce con i farmaci anticoagulanti ed antidiabetici.
  • Fitoestrogeni della Soja e farmaci estrogenici possono avere effetti additivi.
  • Frangola: non assumere per periodi eccessivamente protratti. possono avere effetti additivi.
  • Ginepro: non lo si deve adoperare in pazienti affeti da infiammazioni renali.
  • Ginko Biloba: controindicato in soggetti affetti da piastrinopatie.
  • Ginseng: controindicato in soggetti affetti da ipertensione e tachicardia e in associazione con Fenelzina (può causare mal di testa, tremori e psicosi), Warfarin, Digossina e con i cortisonici. Puo’  abbassare i valori di glicemia. In associazione con antidiabetici orali puo  causare crisi ipoglicemiche. I diabetici dovrebbero evitarlo in quanto potenzialmente rischioso. Controindicato in gravidanza.
  • Iperico: fotosensibilizzante ma solo a dosi molto alte, in concomitanza a intense esposizioni solari può essere causa di discromie.  Evitare la somministrazione contemporanea con contraccettivi orali e farmaci contenenti ciclosporina, digossina, teofillina e warfarin. Inoltre riduce l’efficacia di alcuni farmaci adoperati per la cura dell’AIDS e non è da utilizzare insieme ad altri antidepressivi. Può prolungare o intensificare l’azione di alcuni agenti narcotici e anestetici.
  • Kava-Kava: epatotossica.
  • Levisticum officinale (Leonarus cardiaca): controindicato in gravidanza per l’effetto emmenagogo.
  • Liquerizia: controindicata nell’ipertensione, in concomitanza con Digossina, contraccettivi orali, cortisonici e antipertensivi (specialmente Spironolattone). Non assumere per lunghi periodi. Non assumere in alte dosi.
  • Lobelia: pianta velenosa da adoperarsi in bassi dosaggi (5-10 gtt di estr. fluido 2 volte al dì).
  • Noce Vomica: pianta velenosa da adoperarsi in bassi dosaggi (2-4 gtt di estr. fluido 2-3 volte al dì).
  • Parietaria: può dare sensibilizzazione allergica.
  • Plantago: controindicata con la Digossina.
  • Pompelmo: interagisce con immunosoppressori, tra cui ciclosporina, tacrolimus e sirolimus, e aumenta il rischio di rabdomiolisi e mialgia associate ad alcune statine (atorvastatina e simvastatina). Interagisce con i calcio-antagonisti come felodipina , manidipina, verapamil, nicardipina, nifedipina, nimodipina e nitrendipin aumentando il rischio di ipotensione e tachicardia riflessa, oltre che di vampate e cefalea. Inoltre, aggrava la sedazione e i disturbi della memoria causati da alcune benzodiazepine (diazepam, midazolam, triazolam) e buspirone. Aumenta anche il rischio di diplopia e offuscamento della vista associate a carbamazepina
  • Prezzemolo: in alti dosaggi può essere abortivo per stimolazione della muscolatura uterina.
  • Ribes: controindicato negli ipertesi, puo‘ diminuire l’effetto degli antipertensivi.
  • Riso rosso fermentato (Monascus purpureus): per l’uso si consiglia il parere del medico, non usare in gravidanza, durante l’allattamento e in concomitanza con terapie a base di farmaci ipolipidemizzanti.
  • Ruta: fotosensibilizzante. Controindicata in gravidanza.
  • Salvia: da non impiegarsi quando esistono controindicazioni all’uso di estrogeni.
  • Senna: adoperare con molte cautela in gravidanza. Durante terapie a lungo termine, può instaurarsi debolezza muscolare dovuta ad ipokaliemia. Non assumere per periodi eccessivamente protratti.
  • Tarassaco: controindicato negli stati infiammatori gastrointestinali per la sua azione irritante locale.
  • Tussilago Farfara: controindicata in gravidanza.
  • Valeriana e Barbiturici (antiepilettici) e/o Benzodiazepine (sonniferi) e/o alcool possono causare eccessiva sedazione. Controindicata nelle epatopatie.
  • Viscum album: controindicato nelle epatopatie.
  • Yohimbe e Yohimbina: ipertensione ed ansietà, in genere dose-dipendenti, in soggetti predisposti.

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Inoltre se si è in terapia anticoagulante: 
  • Ginko, China, Iperico, Aglio, Tamarindo, Salice bianco, Salvia, Spirea Ulmaria e Borragine potenziano l’effetto degli anticoagulanti.
  • Passiflora, Verbena, Ginepro e Ginseng diminuiscono l’effetto degli anticoagulanti.

La qualità dei fitoterapici e’ di enorme importanza.

Mentre in un farmaco di sintesi è rarissimo riscontrare la presenza di inquinanti tossici, la cosa è purtroppo molto più frequente nei fitoterapici. Viviamo in un mondo globalizzato e nel nostro Paese arrivano vegetali da ogni parte del pianeta, anche da zone altamente inquinate da radioattività, metalli pesanti, pesticidi e diserbanti. A volte si riscontrano anche residui di solventi (es. Metanolo) tossici o frodi per aggiunta di farmaci di sintesi come Cortisonici, Sildenafil, Statine, Testosterone, ormoni vari, etc. Sul sito web di Farmacovigilanza sono annotati diversi casi di intossicazione anche gravi. È importante che i vari operatori del settore, nella produzione degli estratti, nei controlli e nelle produzioni dei fitofarmaci, seguano procedure ufficiali e certificate.

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