Nei mesi scorsi si sono verificati casi di epatite colestatica non infettiva e non contagiosa in diversi pazienti in concomitanza all’assunzione di integratori a base di Curcuma. Prudenzialmente il Ministero invitò i pazienti a interrompere le assunzioni di Curcuma e ha cautelativamente sospeso la commercializzazione di lotti di preparati industriali ascrivibili a tali casi di epatite che hanno richiesto l’ospedalizzazione. Ora le indagini del gruppo di esperti, costituito ad hoc dal Ministero, si sono chiuse e si è arrivati alle seguenti conclusioni:
1) le analisi condotte sugli integratori a base di Curcuma hanno escluso la presenza di contaminanti tossici;
2) i casi di epatite colestatica registrati nel nostro Paese, ma anche in altri Paesi europei, sono da ascriversi a pazienti che avevano pregressi problemi di salute;
3) si è deciso di inserire nell’etichetta degli integratori a base di Curcuma l’avvertenza che è sconsigliata l’assunzione in soggetti con alterazione della funzione epato-biliare e calcolosi delle vie biliari e che, in caso di assunzione concomitante di altri farmaci, è richiesto il parere medico.
Per consultare la pagina del Ministero della Salute:
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3842